Alpi Giulie: Mountain Festival 2008 dedicato a Julius Kugy

Dal 28/06 al 10/08/2008 in occasione dell’anniversario dei 150 anni dalla nascita di Julius Kugy il Comune di Tarvisio e il Consorzio di Promozione Turistica in collaborazione con la regione FVG organizzano una serie di incontri, mostre ma anche escursioni per celebrare l’anniversario dei 150 anni della nascita dell’alpinista, poeta e cantore delle Alpi Giulie

E’ un’occasione speciale quella offerta dal Mountain Festival che, da
sabato 28 giugno a domenica 10 agosto
, animerà il Tarvisiano e le Alpi
Giulie
. Non solo perchè è dedicata alla grandisima figura di Julius
Kugy
in occasione dei 150 anni dalla nascita del grande alpinista
Goriziano nonché poeta, scrittore e musicista che più di tutti ha
saputo cantare e rappresentare la bellezza delle Alpi Giulie e
dell’alpinismo. Ma anche e soprattutto perché sarà un occasione per
vivere e conoscere direttamente sul campo – tra gli splendidi panorami
e itinerari di Kugy – le incontaminate e bellissime Giulie.

Il
programma, infatti, oltre ad una fittissima serie di incontri, serate,
mostre ed occasioni di approfondimento e Work-shop, come quello del
fotografo Mario Verin, prevede la partecipazione di alpinisti di chiara
fama come Reinhold Messner, Simone Moro, Mauro Corona, Luca Vuerich,
Mauro ‘Bubu’ Bole. Saranno proprio questi protagonisti dell’alpinismo
che oltre ad animare le serate del Festival accompagneranno quanti
vogliono esplorare e assaporare la magia delle “vie e dei sentieri di
Kugy”. Un’occasione sicuramente speciale, dunque, per un’esperienza
difficilmente ripetibile.

Così, con Simone Moro, domenica 29
giugno si potrà percorre la ferrata sulla parete nord del Montasio.
Giovedì 31 luglio con Luca Vuerich si esplorerà l’Innominata e Venerdì
01 agosto con Reinhold Messner dalla malga Saisera si raggiungerà il
rifugio Grego, ai piedi della catena del Montasio. Sabato 2 agosto,
invece, sarà la volta di Mauro Corona e della ferrata che percorre la
Gola Nord Est dello Jof Fuart, mentre Venerdì 08 agosto Mauro ‘Bubu’ Bole farà
da “cicerone” su un’altra famosa ferrata, quella della Diretta Kugy al
Montasio. Infine, Il ciclo delle escursioni si chiude con Luca Vuerich
che Sabato 09 e domenica 10 agosto propone rispettivamente le ferrate
sulla Cengia Kugy alla Cima del Vallone e sulla Diretta Kugy al Canin.

Da
segnalare inoltre l’intervento di Marco Albino Ferrari e Melania Lunazzi che
Mercoledì 06 agosto animeranno un dibattito su “Alpinismo con le guide
o senza guide ai tempi di Kugy e Cozzi” . E ancora Martedì 05 agosto la
presentazione del film "La via Eterna" del Centro Produzioni televisive
del Friuli Venezia Giulia a cui hanno partecipato Marco Albino Ferrari
e Nives Meroi.

Tutte le informazioni su programma e iscrizioni su www.tarvisiano.org

Julius Kugy (Gorizia 1858 – Trieste 1944)
nacque
il 19 luglio 1858 a Gorizia in una famiglia di commercianti, da padre
carinziano e madre slovena, figlia del poeta Giovanni Vessel. Compì
studi classici. A Vienna si laureò in giurisprudenza, senza peraltro
trascurare la musica per la quale nutrì sempre uno spiccato interesse.
Infatti furono la cultura e lo sprone della famiglia a stimolarlo per
la sua futura formazione musicale. Visse a Trieste, sua patria
d’adozione. Parlava correntemente il tedesco, lo sloveno e l’italiano e
nutriva pari rispetto per tutte queste culture. Ciò ne fa un vero
rappresentante della vocazione internazionale della regione d’origine.
Rivolse un particolare interesse anche alla botanica e fu proprio da
questa attenzione per le specie floreali che nacque la sua passione per
la montagna. Egli iniziò infatti a percorrere le vie alpine alla
ricerca di una rara quanto misteriosa pianta che si supponeva
caratteristica delle Alpi Giulie, la Scabiosa Trenta. La magia delle
montagne e l’amore per le Alpi Giulie, perciò, lo pervasero fin dalla
giovinezza. Le cime lo affascinarono immediatamente e tra esse scelse
di trascorrere buona parte della sua esistenza, almeno per ciò che gli
consentiva la sua professione di imprenditore commerciante. Compì non
meno di 50 prime ascensioni e traversate. Tuttavia la sua attività non
mirava essenzialmente alla sola conquista fisica della vetta, bensì
all’elevazione dello spirito, al godimento estetico del paesaggio,
all’ispirazione poetica che scaturiva dalla grandiosità della natura,
alla soddisfazione nel superare delle difficoltà oggettive insieme ai
compagni per poter vivere assieme delle profonde emozioni interiori. In
lui l’ammirazione per la grandiosità delle montagne si trasfigurava in
un’esperienza mistica, di autentico incontro con il divino.
Significative, in questo senso, alcune sue affermazioni:

"Sono
del parere che l’assalto alle vette non debba considerarsi l’essenziale
dell’alpinismo. Camminare in montagna è altrettanto importante. E la
sosta, il riposo sui monti, non è da meno."

"L’alpinista deve vivere non morire sui monti"
"L’alpinismo deve essere una gioia"
Il
suo atteggiamento di fronte alla montagna è dunque quello di un
contemplativo ed è fondato sul rispetto per l’integrità fisica del
paesaggio e per la conservazione ed il recupero delle tradizioni
locali, anche a livello di toponomastica. Kugy fu uno degli ultimi
grandi promotori delle Alpi ed effettuò le sue ascensioni accompagnato
dalle guide, amici più che fraterni, che poi onorò e rese celebri
attraverso i suoi libri. Ricordiamo sempre che lo scalatore e autore ha
trascorso gran parte della sua vita soprattutto nelle Alpi Giulie, fra
la Carinzia, l’Italia e l’area slava. Kugy era un vero e proprio
pioniere del 19° secolo: insieme a guide Slovene ed Italiane ha
tracciato le mappe delle Alpi Giulie, di cui conquistò molte vette. Tra
il 1877 ed 1912, per 35 anni, Kugy si dedicò all’esplorazione di quelle
cime:

– 1870 ca. il giovanissimo Kugy effettua le sue prime escursioni in montagna
– 1870-1885 – sale molte vette delle Giulie. Nel 1881 è sulla cima del Tricorno
– nel 1886 trova la via per la vetta della Madre dei Camosci, della Cima di Riofreddo e della cima di Riobianco
– nel 1891 percorre la via ovest dello Jof Fuart e sale sul piccolo Mangart
– nel 1892 trova la via della Spragna al Montasio
– nel 1893 raggiunge per la prima volta la Cima delle Rondini e, per la via ovest, lo Jof Fuart
– nel 1895 supera per la prima volta la parete nord del Canin
– nel 1902 scopre la direttissima nord del Montasio e porta a termine la prima scalata invernale del Canin
– nel 1910, a 52 anni, traccia la sua ultima nuova via sulla Torre Nord del Montasio

durante la Prima Guerra Mondiale, volontario, è Alpenreferent
(consigliere alpino) dell’esercito autro-ungarico sul fronte carinziano

– dopo i sessant’anni si dedica esclusivamente alla letteratura
Morì a Trieste il 4 febbraio 1944.

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